Questo capitolo descrive lo sfondo che ha portato all’adozione del piano d’azione sulla BEPS, compreso il lavoro per affrontare le sfide fiscali dell’economia digitale. Esso riassume poi il lavoro della TFDE che ha porta alla redazione del presente rapporto. Infine, fornisce una panoramica dei contenuti del rapporto. |
1. I leader politici, i media e la società civile di tutto il mondo hanno espresso crescente preoccupazione per la pianificazione fiscale attuata delle MNE che utilizza le lacune nell’interazione tra diversi sistemi fiscali per ridurre artificialmente il reddito o spostare utili imponibili in paesi a fiscalità privilegiata in cui non vi è alcuna (o ve ne è poca) attività economica. In risposta a questa preoccupazione, e su richiesta del G20, l’OCSE ha pubblicato un piano d’azione sulla BEPS (BEPS Action Plan, OECD, 2013) nel mese di luglio 2013. Il piano d’azione individua 15 azioni per affrontare la BEPS in modo globale, e fissa i termini per implementare tali azioni.
2. Come notato nel piano d’azione BEPS, “la diffusione dell’economia digitale, inoltre, pone sfide per la tassazione internazionale. L’economia digitale è caratterizzata da una ineguagliabile dipendenza da intangibili, l’utilizzo massiccio di dati (dati personali in particolare), la diffusa adozione di modelli di business matriciali che riescono a catturare il valore generato dai prodotti gratuiti, e la difficoltà di determinare la giurisdizione in cui si verifica la creazione di valore. Ciò solleva questioni fondamentali in ordine a come le imprese dell’economia digitale aggiungono valore e creano i loro profitti, e come l’economia digitale si relaziona ai concetti di giurisdizione della fonte e giurisdizione di residenza e alla qualificazione dei redditi ai fini fiscali. Allo stesso tempo, il fatto che i nuovi modelli di business possono determinare un trasferimento di funzioni fondamentali, e di conseguenza, una diversa distribuzione dei diritti di imposizione che possono portare ad una tassazione non appropriata non è di per sé un indicatore di difetti nel sistema esistente. E’ importante esaminare da vicino come le imprese dell’economia digitale aggiungano valore e realizzino i loro profitti al fine di determinare se, e in quale misura, possa essere necessario adattare le norme attuali per tener conto delle caratteristiche specifiche di questo settore e per prevenire la BEPS.”
3. In tale contesto, il piano d’azione sulla BEPS include la seguente descrizione dei lavori da intraprendere in relazione all’economia digitale:
Azione 1 – Affrontare le sfide fiscali dell’economia digitale
Identificare le principali difficoltà che l’economia digitale pone per l’applicazione delle attuali norme fiscali internazionali e sviluppare opzioni dettagliate per affrontare queste difficoltà, tenendo un approccio olistico e considerando sia la tassazione diretti che indiretti. Le questioni da esaminare includono, ma non sono limitate a, la capacità di un società di avere una presenza digitale significativa nell’economia di un altro paese senza essere assoggettata ad imposta a causa della mancanza di un collegamento territoriale in base alle attuali regole internazionali, l’attribuzione di valore creato dalla generazione di dati commerciali localizzati attraverso l’utilizzo di prodotti e servizi digitali, la qualificazione dei redditi derivanti dai nuovi modelli di business, l’applicazione di relative norme sul paese della fonte, e come garantire l’effettiva riscossione dell’IVA per quanto riguarda la fornitura transfrontaliera di beni e servizi digitali. Tale lavoro richiederà un’analisi approfondita dei diversi modelli di business in questo settore.
4. Nella riunione a San Pietroburgo il 5-6 settembre 2013, i leader del G20 hanno completamente approvato il piano d’azione sulla BEPS, e hanno rilasciato la seguente dichiarazione relativamente alla BEPS:
In un contesto di grave consolidamento fiscale e disagio sociale in molti paesi, assicurare che tutti i contribuenti paghino la giusta quantità di tasse è più che mai una priorità. Evasione fiscale, pratiche dannose e pianificazione fiscale aggressiva devono essere affrontate. La crescita dell’economia digitale pone anche sfide per l’imposizione internazionale. Sosteniamo pienamente il piano d’azione ambizioso e globale – creato dall’OCSE – volto ad affrontare l’erosione della base imponibile e lo spostamento dei profitti con meccanismi che arricchiscano adeguatamente il piano d’azione. Accogliamo con favore l’istituzione del progetto BEPS del G20 e dell’OCSE ed incoraggiamo tutti i paesi interessati a partecipare. I profitti dovrebbero essere tassati dove si svolgono le attività economiche che li generano e dove si crea valore […] (G20, 2013).
5. La TFDE, un organo sussidiario del CFA è stato istituito nel settembre 2013 per svolgere il lavoro, con l’obiettivo di sviluppare un rapporto che analizzi le questioni sollevate dalla dell’economia digitale e le possibili azioni da intraprendere per il settembre 2014.
6. Il TFDE ha discusso le finalità del lavoro e ha sentito il parere di esperti sull’economia digitale. La TFDE ha anche discusso l’importanza del lavoro svolto nel passato su questo argomento. In particolare, la TFDE ha discusso i risultati della Conferenza Ministeriale sul Commercio Elettronico del 1998 ad Ottawa in cui i ministri hanno accolto con favore il Rapporto “Electronic Commerce: Taxation Framework Conditions” (OECD, 2001) che definisce i seguenti principi fiscali che dovrebbero essere applicati al commercio elettronico.
Box 1.1 “Condizioni quadro per la Tassazione” di Ottawa – Principi Neutralità: la tassazione dovrebbe cercare di essere neutrale ed equa tra forme di commercio elettronico e tra forme convenzionali ed elettroniche di commercio. Le decisioni commerciali dovrebbero essere motivate da considerazioni di natura economica piuttosto che fiscale. I contribuenti in situazioni simili che pongono in essere operazioni similari dovrebbero essere soggetti a livelli simili di tassazione. Efficienza: i costi di compliance per i contribuenti e i costi amministrativi per le autorità fiscali dovrebbero essere minimizzati il più possibile. Certezza e semplicità: le norme fiscali dovrebbero essere chiare e semplici da comprendere in modo che i contribuenti possano anticipare le conseguenze fiscali di una transazione, sapendo quando, dove e come l’imposta dovrà essere dichiarata. Efficacia ed equità: la tassazione dovrebbe produrre la giusta quantità di imposta al momento giusto. Le potenziali forme di evasione ed elusione dovrebbero essere ridotte al minimo, contrastandole con misure proporzionate ai rischi connessi. Flessibilità: i sistemi di tassazione dovrebbe essere flessibili e dinamici per garantire che essi tengano il passo con gli sviluppi tecnologici e commerciali. |
7. Questi principi sono ancora attuali e, integrati all’occorrenza, possono costituire la base per valutare le opzioni per affrontare le sfide fiscali dell’economia digitale. Inoltre, la TFDE discusso il lavoro dopo Ottawa, ed in particolare il lavoro del TAG BP relativo all’attribuzione dei profitti alle SO, al concetto della sede di direzione effettiva ed alle disposizioni convenzionali nel contesto del commercio elettronico. Per una panoramica di questa prima opera, si rimanda all’Allegato A.
8. Considerando l’importanza del contributo delle parti interessate, l’OCSE ha emanato una richiesta pubblica di commenti il 22 novembre 2013. I commenti ricevuti sono stati discussi in occasione della seconda riunione del TFDE il 02-03 febbraio 2014. La TFDE ha discusso l’evoluzione e la pervasività dell’economia digitale, così come le caratteristiche chiave e le sfide sollevate dall’economia digitale. La TFDE ha ascoltato i pareri dei delegati che delineavano le possibili opzioni per affrontare la BEPS e le sfide fiscali dell’economia digitale e hanno concordato sull’importanza di pubblicare una bozza di discussione per essere oggetto di commenti pubblici. I commenti ricevuti è stato discusso dalla TFDE e hanno contribuito alla messa a punto di un rapporto intermedia, che è stato pubblicato nel mese di settembre 2014. In conformità con il rapporto intermedio, la TFDE ha proseguito i lavori fino a settembre 2015, al fine di (i) assicurare che il lavoro svolto in altre aree del Progetto BEPS affronti le questioni di BEPS legate all’economia digitale, i cui risultati possano essere valutati; e (ii) continuare il lavoro sulle sfide fiscali più ampie relative al nesso, i dati, e la qualificazione dei redditi, in modo da perfezionare i dettagli tecnici di potenziali opzioni e consentire loro valutazione alla luce dei risultati del progetto BEPS.
9. Il presente rapporto finale dapprima fornisce una panoramica dei principi fondamentali della tassazione, concentrandosi sulla differenza tra imposte dirette ed indirette, e dei concetti che sono alla base dei trattati contro le doppie imposizioni (capitolo 2). Esamina quindi l’evoluzione nel tempo delle ICT, tra sviluppi emergenti e possibili sviluppi futuri (capitolo 3) e discute la diffusione e l’impatto delle ICT in tutta l’economia, fornendo esempi di nuovi modelli di business e individuando le caratteristiche chiave dell’economia digitale (capitolo 4). Essa fornisce quindi una descrizione dettagliata degli elementi centrali delle strategie di BEPS nell’economia digitale (capitolo 5) e discute come affrontarle con le misure sviluppate attraverso il lavoro sul piano d’azione sulla BEPS ed il lavoro dell’OCSE sulla fiscalità indiretta (capitolo 6). Inoltre identifica le più ampie sfide fiscali sollevate dall’economia digitale e riassume le possibili opzioni per affrontarle che sono stati discusse ed analizzate dalla TFDE, sia nelle aree della CIT (capitolo 7) e delle imposte indirette (capitolo 8). Infine, fornisce una valutazione delle più ampie sfide in tema di imposizione diretta ed indiretta sollevate dalla dell’economia digitale e delle opzioni per affrontarle (Capitolo 9), tenendo in considerazione non solo l’impatto sulle questioni di BEPS delle misure sviluppate nel corso del progetto BEPS, ma anche l’incidenza economica delle diverse opzioni per affrontare queste sfide fiscali più ampie. Le conclusioni della TFDE, insieme con la determinazione dei prossimi passi, sono incluse alla fine del rapporto (Capitolo 10).
Bibliografia
G20 (2013), Leaders’ Declaration, St. Petersburg, Russia, https://www.g20.org/sites/default/files/g20_resources/library/Saint_Petersburg_Declaration_ENG_0.pdf.
OECD (2013), Action Plan on Base Erosion and Profit Shifting, OECD Publishing, Paris, http://dx.doi.org/10.1787/9789264202719-en.