Questo allegato contiene una panoramica dell’incidenza economica prevista per i consumatori, i proprietari di capitali (compresi gli azionisti) ed i lavoratori di tre opzioni per affrontare le sfide fiscali più ampie poste dall’economia digitale. |
1. La questione politica chiave descritta nel presente allegato è: “Come si distribuirà l’onere fiscale nelle tre opzioni di politica fiscale?” Per rispondere a questa domanda, le seguenti sezioni forniscono una panoramica dell’incidenza economica prevista nelle economie aperte, ma con particolare attenzione al fatto che le opzioni rappresentano cambiamenti fiscali solo per i fornitori stranieri senza una stabile organizzazione (PE) che faccia vendite a distanza di beni e servizi digitali a clienti nazionali. I risultati sono riassunti in termini di distribuzione degli oneri fiscali tra i consumatori, i proprietari di capitali ed i lavoratori in entrambi i paesi produttori e consumatori.
E.1. Proposte da analizzare
2. Le tre opzioni di cambiamento fiscale sono:
- un’imposta sul reddito delle società applicabile sul reddito netto generato dalla vendita remota di beni e servizi digitali ai clienti nazionali da un produttore straniero senza SO a cui tale reddito è attribuito ai sensi della legge vigente;
- un prelievo di perequazione (“accisa”) imposto alla vendita remota di beni e servizi digitali ai clienti nazionali dai medesimi fornitori;
- una ritenuta alla fonte sugli introiti lordi derivanti dalla vendita remota di beni e servizi digitali ai clienti nazionali da parte degli stessi fornitori.
E.2. Descrizione delle tasse
3. La tabella E.1 fornisce una breve panoramica delle caratteristiche generali dei tre tipi di tasse che incluse in questa analisi dell’incidenza fiscale. Questo fornisce un quadro per confrontare i tipi di imposta.
4. Imposta sul reddito delle società. L’imposta sul reddito delle società (Corporate Income Tax o CIT) viene applicata sul reddito netto delle imprese, calcolato come differenza tra i ricavi lordi e i costi inerenti l’attività d’impresa. Nel caso dei redditi transfrontalieri, la maggior parte dei paesi applica un sistema di CIT territoriale (source taxation principle) in cui viene la tassa è imposta un reddito imputabile all’attività economica svolta all’interno del paese (una tassazione “basata sulla fonte”); alcuni paesi adottano sistemi di CIT mondiale (worldwide taxation principle), in cui la tassa è imposta alle società residenti sui redditi ovunque prodotti (una tassazione “basata sulla residenza”), anche se, nella maggior parte dei casi, la tassazione dei redditi esteri provenienti da entità controllate estere viene rinviata fino al rimpatrio con un credito per imposte pagate all’estero.
5. Accisa. L’accisa viene comunemente applicata alla vendita di prodotti specificatamente individuati, come l’alcool, il tabacco, i carburanti e le assicurazioni. Generalmente è concepita come un’imposta sul consumo finale, ma il venditore è responsabile della riscossione e della versamento della tassa. Condivide le caratteristiche comuni con le imposte sulle vendite, salvo che l’accisa non può variare al variare del prezzo del prodotto venduto. Può invece essere riscossa su una base specifica, come l’unità di peso o il volume di prodotti venduti. La base imponibile è comunque flessibile in pratica e può includere il valore equo di mercato dei prodotti venduti o il ricavo lordo della vendita, come illustrato nella descrizione dell’opzione fatta nel capitolo 7. Può anche essere progettata per imporre un’imposta monofase nel processo produttivo (ad es. la vendita al dettaglio nel paese in cui avviene il consumo).
6.. Ritenuta alla fonte. L’opzione per la ritenuta alla fonte (Withholding Tax o WT) descritta nella relazione è una tassa, in teorie, applicabile alle vendite digitali ai consumatori nazionali da fornitori non residenti senza PE. Può essere descritta come un’imposta sui redditi lordi (Gross Receipt Tax o GRT) o un’accisa per queste vendite ai consumatori. La WT potrebbe applicarsi solo alle vendite ai consumatori finali o potrebbe anche applicarsi alle vendite digitali B2B[1]. Come discusso in questo rapporto, la WT potrebbe essere riscossa dagli intermediari finanziari che elaborano le transazioni utilizzate per pagare gli acquisti digitali.
Tabella E.1. Descrizione delle tasse incluse nell’analisi dell’incidenza
Imposta sul reddito delle società | Accisa | Ritenuta alla fonte | |
Tipo di tassa | Imposta sui redditi netti delle Società | Tassa sul consumo finale | Tassa sul consumo finale |
Base imponibile | Reddito netto dell’attività d’impresa (Ricavi lordi – costi inerenti) | Ricavi lordi delle vendite ai clienti | Ricavi lordi delle vendite ai clienti |
Concetto geografico | Residenza (dove la società è fiscalmente residente) e/o Fonte (dove è situata l’attività economica) | Destinazione (dove è situato il cliente) | Destinazione (dove è situato il cliente) |
Finalità della tassa | Si applica a 1) i redditi netti conseguiti nel paese, o 2) sui redditi ovunque prodotti | Limitata agli acquisti fatti da consumatori finali | Limitata agli acquisti fatti da consumatori finali |
E.3. Che cosa è l’analisi dell’incidenza fiscale?
7. L’analisi dell’incidenza fiscale è concepita per determinare chi sopporta l’onere di una tassa. L’onere della tassa cade sull’ultimo soggetto inciso dall’imposta dopo aver riconosciuto qualsiasi spostamento fiscale che potrebbe verificarsi dopo l’imposizione della tassa. Lo spostamento è il processo attraverso il quale i contribuenti che assumono la responsabilità legale del pagamento dell’imposta (“incidenza legale”) alterano il loro comportamento e, di conseguenza, spostano l’onere della tassa ad altri attraverso variazioni di prezzi di produzione o di vendita. Il soggetto inciso dall’imposta è il soggetto su cui ricade l’incidenza economica dell’imposta.
8. La teoria economica dell’incidenza fiscale inizia con la premessa fondamentale che tutte le tasse sono in ultima analisi sostenute dagli individui. L’analisi dell’incidenza fiscale standard identifica tre categorie di soggetti economici che possono sopportare l’ultimo onere di una tassa: le famiglie come consumatori attraverso prezzi più elevati per i beni e i servizi che acquistano, i lavoratori tramite riduzioni salariali e stipendiali, e i proprietari di capitali, compresi gli azionisti, attraverso minori rendimenti sugli investimenti di capitale.
9. La tassa sul reddito delle società fornisce un esempio del meccanismo dello spostamento fiscale. Mentre la CIT è la responsabilità legale di una società, a seguito della stessa, la Società potrebbe praticare ai consumatori dei prezzi più elevati per i propri prodotti/servizi, pagare meno il lavoro o ridurre i dividendi da versare agli azionisti. L’entità dello spostamento dipende dalle condizioni di mercato che la società deve affrontare, compresa la sensibilità dei consumatori ai cambiamenti dei prezzi, la presenza della concorrenza e il grado di reazione della fornitura di lavoro e di capitale in relazione a variazioni della relativa remunerazione e del ritorno sugli investimenti. Le condizioni di mercato che affronta la Società che paga la CIT determineranno se l’onere fiscale sarà prevalentemente spostato in avanti verso i consumatori e/o all’indietro verso il lavoro e il capitale.
E.4. Analisi dell’incidenza fiscale
10. Questa sezione descrive il processo di spostamento previsto che determina l’incidenza economica prevista di ciascuna opzione fiscale. La più complicata analisi dell’incidenza della CIT è discussa in primo luogo.
11. L’importo delle imposte riscosse in caso di accisa e ritenuta alla fonte è assunto come equivalente all’imposta sul reddito delle società che verrebbe imposta all’attività economica del venditore a distanza dal paese di destinazione della vendita. I risultati dell’incidenza dipendono dai dettagli specifici di ciascuna opzione politica.
E.4.1. Incidenza dell’imposta sul reddito delle società
12. Esiste un’ampia documentazione sulla teoria dell’incidenza delle CIT, nonché un certo numero di studi empirici che stanno valutando i parametri fondamentali nel processo di trasferimento delle imposte. Un parametro importante dell’incidenza della CIT è il grado di concorrenza nel mercato in cui si verificano cambiamenti fiscali. I risultati dell’incidenza saranno diversi tra mercati perfettamente competitivi, dove i venditori prendono i prezzi di mercato come dati (al di là del loro controllo), e mercati imperfettamente competitivi, dove i venditori hanno un certo controllo sui prezzi di mercato. Entrambi i casi sono analizzati in questo documento.
13. L’incidenza di un aumento della CIT dipenderà anche da quanto è esteso l’aumento delle imposte in termini di settore aziendale di attività soggetto all’aumento. Nell’analisi standard di incidenza della CIT, si presume che tutti i contribuenti siano soggetti all’aumento dell’imposta. Al contrario, la proposta di CIT inclusa in questa analisi aumenterebbe la responsabilità della CIT solo per le società straniere, senza PE, che vendano beni e servizi digitali ai clienti nazionali, in quanto i fornitori nazionali di tali servizi sono attualmente soggetti alla CIT su tali redditi. In questo caso, l’aumento delle imposte viene analizzato in modo più accurato come un’imposta “selettiva” applicata solo a un gruppo selezionato di fornitori che vendono in un determinato mercato. Questa dimensione influisce sull’incidenza dell’incasso della CIT rispetto all’analisi standard di un aumento delle imposte nazionali complessive[2].
E.4.1.1. Ipotesi chiave
14. L’analisi dell’incidenza sulla CIT dell’estensione della CIT a fornitori stranieri senza una SO che vende beni e servizi digitali in un paese in base alla normativa attuale si basa sulle seguenti ipotesi chiave:
- i beni e servizi digitali vengono venduti sia da società straniere senza una SO nel paese sia da società attualmente soggette all’imposta, come le società nazionali e le società straniere con una SO;
- esiste un mercato mondiale dei capitali mentre il lavoro è sostanzialmente meno mobile a livello internazionale;
- l’orizzonte temporale per l’analisi consente di adattare gli aggiustamenti transfrontalieri in risposta alle variazioni fiscali, che comportano cambiamenti nei mercati di acquisto e di vendita;
- qualsiasi aumento delle CIT provenienti da fornitori stranieri di prodotti digitali senza una SO sarà parte di un cambiamento di bilancio equilibrato (ad esempio utilizzato per ridurre l’aliquota fiscale generale della CIT del paese)[3].
15. L’incidenza delle variazioni fiscali in un singolo paese dipende da ciò che accade sulle aliquote d’imposta in altri paesi. Le aliquote fiscali relative determinano il grado di spostamento delle industrie all’interno di un singolo paese, oltre che tra paesi diversi. Questa analisi dell’incidenza della CIT presuppone che un numero significativo di paesi imponga queste modifiche in un sforzo globale coordinato. Non include un’analisi dell’incidenza prevista se solo uno o più paesi impongano il cambiamento. Pertanto, non esistono significative variazioni fiscali relative tra i Paesi a seguito dell’azione coordinata. Tuttavia, come spiegato più avanti, la dimensione della modifica fiscale può differire da paese a paese a causa delle differenze nelle aliquote CIT nazionali.
E.4.1.2. Processo di spostamento
16. L’imposizione iniziale della CIT sui venditori a distanza di prodotti digitali senza una SO aumenta le responsabilità della CIT di tali imprese[4]. Questa è l’incidenza legale dell’imposta. Anche se i loro pagamenti tributari a un paese aumentano, i proprietari dei fornitori interessati potrebbero non sopportare l’ultimo onere (incidenza economica) dell’incasso fiscale. Ciò è dovuto al fatto che i contribuenti interessati dovrebbero rispondere all’aumento fiscale cambiando il livello di produzione, la domanda di fattori produttivi utilizzati nella produzione e la distribuzione e, eventualmente, i prezzi di produzione, in un processo che può portare a spostare le imposte in avanti nei prezzi al consumo o all’indietro nei pagamenti più bassi ai fattori chiave di produzione, lavoro e capitale.
17. L’impatto iniziale dell’incasso fiscale della CIT sui venditori a distanza di prodotti digitali senza SO è quello di ridurre i loro utili dopo le imposte sul capitale investito nella produzione di prodotti digitali nel paese di produzione. Nel breve periodo, senza modificare il prezzo di vendita ai clienti o i pagamenti del fattore lavoro, il tasso di rendimento del capitale investito nel paese di produzione da tali parti interessate diminuirà per l’importo del “gap” fiscale tra il rendimento ante-imposte ed il rendimento dopo le imposte del capitale investito nella produzione di prodotti digitali. Ad esempio, se il tasso di rendimento ante-imposte è del 10% e il tasso di CIT da applicare è del 20%, il tasso di rendimento dopo le imposte sarà dell’8%.
18. Con il tempo di adeguarsi alle modifiche, i fornitori senza SO risponderanno alla riduzione dei tassi di rendimento dopo le imposte grazie a eventuali aggiustamenti dei prezzi di vendita, a cambiamenti del livello di produzione e a variazioni dei prezzi dei fattori produttivi. I tipi di aggiustamenti dipenderanno dalla struttura del mercato cui si rivolge il venditore remoto senza SO di beni e servizi digitali. Le seguenti sezioni confrontano l’incidenza fiscale prevista per i due tipi di mercati: mercati perfettamente competitivi e mercati imperfettamente competitivi.
E.4.1.3. Mercato perfettamente competitivo
19. In un mercato perfettamente competitivo, i produttori sono considerati “price takers” che reagiscono a un prezzo determinato dal mercato che è al di là del loro controllo. Se i fornitori a distanza senza SO di beni e servizi digitali operano in un mercato competitivo, l’adattamento al minore tasso di rendimento (rispetto ad altre opportunità di investimento) si verificherà mediante riduzioni delle vendite dei fornitori a distanza interessati nei mercati in cui non hanno una SO. In un mercato competitivo, gli altri fornitori dovrebbero sostituirsi al fornitore interessato. Supponendo che il capitale sia mobile tra industrie e paesi, gli investitori nei fornitori a distanza interessati sposteranno il capitale dalla produzione di beni e servizi digitali per il mercato senza SO, e altri fornitori con SO sposteranno le loro vendite ed il capitale per produrre le vendite sostitutive[5]. Lo spostamento continuerà fino a quando il rendimento ante imposte del capitale utilizzato dai fornitori interessati non aumenta sufficientemente per ripristinare il tasso di rendimento dopo le imposte sul reddito complessivo mondiale.
20. Il nuovo tasso di rendimento complessivo mondiale dopo le imposte può rimanere relativamente invariato se il capitale spostato dai venditori a distanza senza SO è una quota relativamente piccola del capitale mondiale[6]. Se è così, il capitale spostato sopporterà poco dell’onere dell’aumento delle CIT, poiché il tasso di rendimento dopo le imposte per gli investitori sarà quasi invariato. Tuttavia, poiché il capitale viene spostato ad altri usi, il livello di produzione dei produttori stranieri di beni e servizi digitali senza SO sarà ridotto mentre le vendite di altri fornitori aumenteranno.
21. La riduzione delle vendite da parte dei fornitori esteri interessati comporterà un minor impiego dei lavoratori interessati. Nella misura in cui i produttori stranieri interessati di beni e servizi digitali impiegano un lavoro specializzato, è possibile che i loro salari potrebbero essere ridotti in quanto il lavoro si sposta in altri settori in cui questo tipo di lavoro non è così produttivo. L’entità di ogni riduzione salariale dovrebbe variare in tutti i paesi in cui i fornitori stranieri interessati sono situati, data le variazioni delle condizioni del mercato del lavoro. Nella misura in cui i salari sono ridotti, il lavoro spostato sopporterebbe una parte della CIT imposta sui venditori a distanza senza SO.
22. La questione rimanente è se il prezzo dei beni e dei servizi digitali aumenterà in quanto i fornitori a distanza interessati dall’aumento fiscale ridurranno la loro produzione. La misura in cui i prezzi di mercato nei paesi del consumo aumenteranno dipenderà da quanto è significativo il volume di vendite dei venditori a distanza senza una SO nel paese. Supponendo che i venditori a distanza interessati rappresentino una quota significativa della produzione mondiale, si prevede che il prezzo dei beni e dei servizi digitali aumenterebbe e una parte dell’incasso fiscale sarebbe spostata in avanti verso i consumatori. La disponibilità di altri fornitori con costi ante imposte simili e la disponibilità di sostituti per i beni e servizi digitali costituiranno un fattore determinante per la determinazione dell’aumento del prezzo ai consumatori.
23. Di conseguenza, in caso di concorrenza perfetta, l’incidenza della CIT sui venditori a distanza di beni e servizi digitali rischia di essere sostenuta dal lavoro nel paese di produzione e dai consumatori del paese del mercato. La combinazione di un aumento dei prezzi al consumo nel mercato dei beni digitali e delle riduzioni dei salari per i lavoratori nei paesi produttori interessati ridurrà il reddito reale dei residenti sia nei paesi produttivi che nei paesi consumatori. Senza ulteriori informazioni sulle caratteristiche economiche dei fornitori a distanza interessati e sul mercato globale dei beni e servizi digitali, non può essere determinata la specifica suddivisione dell’aumento fiscale in capo ai lavoratori ed ai consumatori.
24. Va notato che il processo di spostamento fiscale sopra descritto può estendersi per un periodo di tempo significativo. Le conclusioni dell’incidenza dovrebbero essere interpretate come risultati di lungo periodo dopo che si sono verificati gli aggiustamenti economici. Va inoltre rilevato che i produttori di beni e servizi digitali, un settore industriale relativamente nuovo, potrebbero realizzare un eccesso di profitti, anche al di là di un tasso di rendimento di mercato, nel breve e medio periodo anche in un mercato competitivo, dovuto all’efficienza marginale dei costi del fornitore. In questa situazione, la riduzione iniziale del tasso di rendimento del capitale investito dopo le imposte dai produttori stranieri interessati potrebbe non comportare una riduzione immediata dei loro livelli di vendite e di capitale. Ciò è dovuto al fatto che il più basso tasso di rendimento dopo le imposte può ancora essere superiore a qualsiasi investimento alternativo di capitale. In questo caso, i fornitori di capitale potrebbero temporaneamente sopportare l’onere dell’aumento fiscale. Tuttavia, nel lungo periodo (a differenza dell’esempio seguente di un mercato imperfettamente competitivo) questi profitti in eccesso saranno eliminati dalla concorrenza e i fornitori di capitale otterranno solo un tasso di rendimento competitivo; solo a questo punto si applicherebbe l’analisi di cui sopra (assumendo una concorrenza perfetta)[7].
E.4.1.4. Mercato imperfettamente competitivo
25. L’incidenza dell’aumento della CIT si differenzia se il mercato dei beni e dei servizi digitali non è perfettamente competitivo. In questa analisi, la concorrenza imperfetta si riferisce ad un mercato in cui i produttori ottengono utili superiori al tasso di rendimento di mercato. In questo caso, i produttori interessati sono “price setters” (stabiliscono i prezzi), non “price takers”, ed i fornitori stranieri interessati hanno abbastanza potere di mercato per fissare il prezzo dei beni e dei servizi digitali venduti nei paesi consumatori. La mancanza di concorrenza (almeno nel breve o medio termine) può essere dovuta a fattori di produzione particolari, comprese le immobilizzazioni immateriali, che sono di proprietà o utilizzate dai produttori interessati.
26. In questa situazione, in risposta all’aumento della CIT sul reddito dei fornitori stranieri senza SO, sarà meno probabile che i fornitori stranieri interessati riducano significativamente i loro livelli di produzione o di investimento di lungo periodo. Questo succede perché i fornitori di capitale stanno guadagnando profitti in eccesso, oltre il tasso di rendimento di mercato. In altre parole, non c’è un investimento alternativo che potrebbe generare un tasso di rendimento dopo le imposte superiore al tasso di rendimento guadagnato dai produttori interessati. In questo caso, l’aumento della CIT sarebbe sostenuto in primo luogo dai proprietari di capitali investiti nei produttori esteri interessati di beni e servizi digitali senza una SO nel paese del consumo[8].
27. C’è un’altra dimensione del processo di spostamento che va notata. Dato che le aliquote di CIT variano da paese a paese, l’aumento della CIT ai produttori stranieri senza una SO comporterà riduzioni diverse relative del tasso di rendimento del capitale dopo le imposte in diversi paesi. È possibile che la riduzione del tasso di rendimento nei paesi con aliquota più elevata possa essere così elevata da far sì che il tasso di rendimento dopo le imposte dei fornitori digitali interessati sia inferiore al tasso di rendimento dopo le imposte globale di mercato[9]. Se questo accade, i fornitori potrebbero abbandonare questi mercati ad alta imposizione fiscale a meno che i prezzi dei beni e servizi digitali aumentino fino a compensare i relativi aumenti fiscali. In questo caso, una parte dell’aumento fiscale sui fornitori a distanza potrebbe essere sostenuto dai consumatori nei mercati ad alta imposizione fiscale.
28. In sintesi, l’incidenza prevista dell’aumento della CIT su fornitori stranieri senza SO di beni e servizi digitali è la seguente:
- nel caso di un mercato perfettamente competitivo per i beni e servizi digitali, l’incidenza della CIT sarebbe probabilmente a carico dei lavoratori nel paese produttivo dei fornitori esteri interessati e dei consumatori nei paesi del mercato. I consumatori nei paesi del mercato hanno maggiori probabilità di affrontare prezzi più elevati se i fornitori interessati vendono una percentuale significativa in un determinato mercato e non esistono fornitori alternativi con strutture di costo simili o non esistono prodotti sostanzialmente sostitutivi;
- se il mercato dei beni e dei servizi digitali forniti da fornitori stranieri senza una SO è imperfettamente competitivo, l’aumento della CITA sarà sostanzialmente a carico dei possessori di azioni dei fornitori esteri interessati.
E.4.2. Incidenza dell’ accisa
29. Una seconda opzione di politica fiscale individuata per l’analisi è quella di imporre, invece della CIT, un’accisa sui ricavi lordi pagati dai clienti nazionali per prodotti venduti da fornitori a distanza di beni e servizi digitali senza una SO[10]. Si presume che l’aliquota dell’accisa sarebbe calcolata per introitare un importo equivalente di entrate come se fosse imposta una CIT sul reddito dei fornitori a distanza senza una SO[11].
30. L’assunto alla base dell’analisi dell’incidenza delle imposte sul consumo (cioè le imposte destinate a tassare il consumo finale delle famiglie) è che un’imposta sul consumo generale, come l’IVA, si traslerà in avanti sui consumatori sotto forma di prezzi più elevati.
31. Ci sono, tuttavia, importanti condizioni che devono essere soddisfatte per sostenere questa conclusione. La più importante è che l’aumento delle imposte sui consumi debba essere efficacemente riscosso da tutti i fornitori di beni e servizi, sia domestici che stranieri. Una seconda condizione è che si applichi la stessa aliquota d’imposta a tutti i fornitori del prodotto. In queste condizioni, gli acquirenti non possono evitare di pagare l’imposta attraverso l’aumento del prezzo acquistando da un fornitore che riscuote un ammontare inferiore dell’imposta (o nessuna imposta).
32. Tuttavia, nel caso della proposta di adottare un’accisa equivalente alla CIT che sarebbe stata imposta ai fornitori stranieri senza SO, l’aumento delle imposte riguarda solo un sottoinsieme di fornitori sul mercato interno. Pertanto, il grado di spostamento fiscale dipende dalle reazioni di un ristretto numero di fornitori e di fornitori a distanza esteri senza PE, non di tutti i fornitori presenti nel mercato.
33. Come per l’aumento della CIT di cui sopra, la capacità dei fornitori a distanza senza una PE di spostare l’accisa sui consumatori sarà influenzata dal grado di concorrenza nel mercato dei beni e dei servizi digitali. L’analisi differisce nei due casi di 1) mercato perfettamente competitivo, e 2) mercato imperfettamente competitivo. Come nel caso dell’analisi dell’incidenza della CIT, questi sono sostanzialmente distinti dalla presenza o dall’assenza di profitti in eccesso.
34. Se i fornitori stranieri senza una SO interessati operano in un mercato concorrenziale, l’impatto iniziale dell’accisa sui fornitori stranieri interessati sarà equivalente alla riduzione del tasso di rendimento dopo le imposte del capitale investito dai fornitori stranieri interessati, come si è visto nel caso di aumento delle CIT. Poiché i fornitori stranieri interessati tenteranno di aumentare i prezzi, aumenterà il valore relativo alle loro vendite di beni e prodotti digitali nei paesi consumatori. Poiché i clienti potranno scegliere tra fornitori sostitutivi e/o beni e servizi alternativi il cui prezzo non è aumentato, la capacità dei fornitori esteri interessati di traslare l’imposta ai consumatori sarà limitata. Di conseguenza, non si prevede che l’imposta si traduca in prezzi più alti, come sarebbe nel caso di un aumento generalizzato delle imposte sui consumi; qualsiasi spostamento dell’imposta sui consumatori dipenderà dalla quota di mercato dei fornitori interessati e dalla disponibilità di fornitori alternativi con strutture di costo simili e dalla disponibilità di prodotti alternativi.
35. Come nel caso dell’incremento della CIT in un contesto concorrenziale perfetto, il capitale dovrà spostarsi dai fornitori esteri interessati a fornitori sostitutivi o ad altre forme di investimento o in altri paesi. In un mercato concorrenziale dei capitali, il tasso di rendimento dopo le imposte dell’investimento nei fornitori digitali di beni e servizi interessati dovrà ridursi al livello del tasso di rendimento dopo le imposte a livello mondiale attraverso l’aumento del prezzo di beni e servizi digitali o le riduzioni dei salari per il lavoro specializzato utilizzato dai fornitori esteri interessati, altrimenti dovranno uscire dal mercato. Analogamente all’analisi della CIT, l’onere dell’accisa dovrebbe essere sostenuto dai lavoratori nel paese di produzione dei fornitori esteri interessati e dai consumatori dei paesi del mercato. Come già detto, la portata dello spostamento ai consumatori dipenderà dalla quota di mercato posseduta dei fornitori interessati, dalla disponibilità di fornitori alternativi con strutture di costo simili e dalla disponibilità di prodotti alternativi.
36. L’incidenza dell’accisa sarà altrettanto simile all’incidenza dell’aumento della CIT sui fornitori stranieri di beni e servizi digitali interessati se il mercato è imperfettamente competitivo. Quando i fornitori interessati ottengono utili in eccesso, l’aumento delle imposte dovrebbe essere sostenuto dagli investitori nei fornitori interessati attraverso una riduzione dei tassi di rendimento, che saranno comunque più alti dei tassi di rendimento di mercato.
37. In sintesi, la conclusione è che l’accisa dovrebbe avere lo stesso tipo di incidenza economica dell’estensione della CIT ai fornitori stranieri senza SO.
E.4.3. Incidenza della ritenuta alla fonte
38. Una terza opzione identificata per l’analisi è una ritenuta alla fonte (WT) sui ricavi lordi derivanti dalla vendita di beni e servizi digitali da parte di fornitori esteri senza SO. Come nel caso dell’accisa, l’aliquota fiscale dovrebbe essere destinata ad aumentare le entrate per un importo pari alla CIT che sarebbe stata pagata sul reddito generato dalle vendite a distanza con i clienti nazionali.
39. La WT è un’imposta sui ricavi lordi generati dalle vendite totali ai consumatori nazionali dei prodotti digitali venduti da fornitori esteri senza SO. In altre parole, funzionerebbe anche come un'”accisa selettiva” sul consumo di questa categoria di beni e servizi. Poiché tutte e tre le opzioni fiscali operano come un’accisa selettiva dal punto di vista economico, l’incidenza della WT dovrebbe essere uguale a quella basata sull’estensione della CIT e sull’accisa.
40. Se il mercato dei beni e dei servizi digitali è competitivo, l’onere della WT sui fornitori esteri senza una SO dovrebbe essere sopportato dal fattore lavoro utilizzato dai fornitori stranieri interessati e dai consumatori di prodotti digitali, a seconda della quota di mercato dei fornitori interessati nel particolare mercato e della disponibilità di fornitori sostitutivi con strutture di costo simili e la disponibilità di beni e servizi alternativi. Nel caso di mercati imperfettamente competitivi, la WT dovrebbe essere sostenuta in primo luogo da investitori azionari nei fornitori esteri interessati[12].
E.5. Conclusione
41. Tenuto conto delle ipotesi sopra descritte, l’incidenza economica prevista delle tre opzioni fiscali per tassare le attività relative alla vendita di beni e servizi digitali da parte di fornitori esteri senza SO sarebbe uguale.
- Nel caso di un mercato perfettamente competitivo dei beni e servizi digitali, l’incidenza della CIT sarà probabilmente a carico del lavoro nel paese di produzione dei fornitori esteri interessati e dei consumatori nei paesi di mercato, a seconda della quota di mercato dei fornitori interessati nel mercato nazionale, la disponibilità di fornitori sostitutivi con strutture di costo simili e la disponibilità di beni e servizi alternativi.
- Se il mercato è imperfettamente competitivo, l’aumento della CIT sarà probabilmente sostenuto sostanzialmente dai titolari di azioni dei fornitori stranieri interessati.
42. Va notato che vi sarà una differenza nelle distribuzioni geografiche degli oneri fiscali a carico dei proprietari di capitali, del lavoro e dei consumatori. Qualsiasi aumento di CIT sostenuta da riduzioni del reddito degli azionisti di capitali di fornitori esteri senza SO avverrà nei paesi in cui si trovano gli azionisti. La distribuzione dell’onere sul lavoro rifletterà la distribuzione geografica della produzione da parte dei fornitori interessati. Al contrario, qualsiasi parte dell’onere fiscale a carico dei consumatori sarà distribuita nei paesi di mercato in cui i produttori stranieri senza una SO hanno la possibilità di fissare il prezzo interno di determinati beni e servizi digitali. Pertanto, la quota dell’incremento totale a livello mondiale degli oneri fiscali a carico dei consumatori, dei lavoratori e dei proprietari di capitali varia da paese a paese.
43. In ultima analisi, occorre analizzare ulteriormente le caratteristiche economiche dei fornitori a distanza interessati e del mercato particolare dei beni e servizi digitali per determinare se sia la concorrenza perfetta o la concorrenza imperfetta, nel breve e medio termine, il modello economico più accurato da utilizzare nell’analisi dell’incidenza. L’analisi inoltre non fornisce alcuna intuizione sulla distribuzione degli oneri fiscali a livello di reddito familiare. Inoltre, i risultati delle incidenze per le tre opzioni di politica fiscale dipendono fortemente dalle ipotesi chiave sulla reattività dei fornitori stranieri di beni e servizi digitali senza una SO che sarà soggetto alle opzioni fiscali alternative.
[1] Questa analisi di incidenza presuppone che l’accisa e la ritenuta alla fonte si applichino solo alle vendite ai consumatori finali. Se queste imposte fossero applicate agli acquisti nell’attività d’impresa, potrebbero creare una “piramide” di tasse con effetti di incidenza che vanno oltre l’ambito di questa analisi.
[2] L’analisi dell’incidenza delle CIT è basata sul “modello Harberger” dell’incidenza delle variazioni di aliquota dell’imposta sul reddito delle società. Per una spiegazione abbastanza semplice da seguire, si veda Arnold C. Harberger, “The ABCs of Corporation Tax Incidence: Insights into the Open-Economy Case“, Capitolo 2, American Council for Capital Formation, Policy and Economic Growth (Aprile 1995). In questo articolo, Harberger spiega come il suo modello originale di economia chiusa deve essere modificato per analizzare l’incidenza della CIT nell’ambiente internazionale. William C. Randolph, “International Burdens of the Corporate Income Tax“, Congressional Budget Office, Washington, DC (2006), fornisce un’analisi più dettagliata dell’incidenza prevista della CIT. Altre analisi di incidenza economica degne di nota includono Alan Auerbach, “Who Bears the Corporate Tax? A Review of What We Know“, Tax Policy and the Economy 20 (2006) e Kimberly C. Clausing, “Who Pays the Corporate Tax in a Global Economy?“, National Tax Journal, volume 66, n. 1, 2013.
[3] Si tratta di un’ipotesi semplificatrice. Supponendo che non esista alcuna modifica delle CIT complessive, si evita la necessità di considerare possibili effetti macroeconomici dalle opzioni fiscali.
[4] Per semplificare l’analisi, si presume che i fornitori stranieri di beni e servizi digitali senza SO non siano imponibili sul reddito relativo alle vendite nel paese di produzione. In questo caso, la variazione delle imposte sulle imprese corrisponde all’incremento imposto dal paese consumatore. Se il fornitore è soggetto ad una CIT nel paese di produzione in base ad un sistema basato sulla residenza con crediti per imposte pagate in altri paesi, la variazione netta delle imposte sul reddito delle imprese dipenderà dalla dimensione relativa delle aliquote fiscali nel Paese di produzione e nei Paesi consumatori.
[5] Un effetto “clientela” potrebbe verificarsi quando i fornitori interessati non forniscono più beni e servizi nel paese e spostano le vendite verso altri paesi, mentre altri fornitori con SO spostano la propria produzione nel paese senza effetti economici diversi dalla ridistribuzione geografica delle vendite.
[6] Si segnala che l’aumento mondiale della CIT dovrebbe essere sostenuto da capitali mondiali. Tuttavia, secondo la proposta, tale aumento dovrebbe essere relativamente piccolo.
[7] L’incidenza fiscale dell’incremento della CIT, in teoria, può anche essere influenzata da ciò che accade alla CIT aggiuntiva riscossa dai fornitori stranieri di beni e servizi digitali senza PE. In questa analisi si presume che qualsiasi aumento della riscossione di CIT sia compensato da una diminuzione corrispondente dell’aliquota generale della CIT per mantenerne costante la riscossione. Questo è un assunto semplificatore.
[8] C’è un crescente numero di studi empirici che stimano l’incidenza della CIT che sostiene questa visione. Per una buona sintesi della letteratura sull’argomento, si veda William M. Gentry, “A Review of the Evidence on the Incidence of the corporate Income Tax“, U.S. Department of Treasury, OTA Paper 101 (dicembre 2007). Gli studi suggeriscono che la CIT sui profitti “soprannaturali” (rendite economiche) in eccesso rispetto al normale tasso di rendimento è a carico principalmente da proprietari di capitale.
[9] Tenuto conto dell’ipotesi che la riscossione totale di CIT resti invariata a seguito degli adeguamenti di bilancio dovuti alle entrate di CIT, non dovrebbe esserci una riduzione netta del tasso di rendimento del capitale dopo le imposte a livello mondiale. In altre parole, ad eccezione di questa possibilità remota, gli investimenti di capitale in altri settori dell’economia non dovrebbero essere influenzati dall’aumento della CIT in capo a fornitori esteri senza una SO.
[10] In questa analisi si presume che l’accisa (nonché la ritenuta alla fonte) sia imposta solo sui consumatori finali di beni e servizi digitali acquistati da fornitori stranieri senza PE.
[11] Il meccanismo di determinazione dell’importo dell’ammontare dell’accisa non è stato specificato, ma sarebbe probabilmente basato un’aliquota di accisa imposta su un settore economico piuttosto che sulla singola società.
[12] Si noti che, come per le opzioni dell’estensione della CIT dell’accisa, se il tasso di rendimento dopo le imposte dei fornitori digitali interessati scende al di sotto del tasso di rendimento dopo le imposte a livello mondiale, potrebbe esserci un abbandono di tali mercati ad alta imposizione fiscale a meno che i prezzi dei beni e servizi digitali aumentino per compensare i relativi aumenti fiscali. In questo caso, una parte della WT potrebbe essere condivisa con i consumatori nei paesi ad alta imposizione.